Il nostro antico borgo è una delle località più conosciute e fotografate della regione prealpina. I monumenti di Morcote, seppur diversi per carattere, epoca e struttura, costituiscono un unico prezioso complesso, uno dei principali della confederazione.
Con la grandiosa e delicata armonia del complesso monumentale: chiesa , scalinata, campanile e cimitero, è tra i più bei villaggi che si affacciano sul lago di Lugano.
Osservando la sua collocazione geografica si capisce che l’area di gravitazione di Morcote doveva necessariamente essere verso la lombardia, verso Milano e l’Italia, assai più che verso i Cantoni interni della Svizzera. Morcote ha rappresentato dal 1500 in poi l’ultimo importante collegamento politico-economico tra la Lombardia (meglio tra il Ducato di Milano) e le genti dell’Europa del Nord. I Signori di Milano, proprietari del castello di Morcote, avevano sul posto un loro rappresentante che risiedeva nella torre del Capitano e che si occupava del prelievo dei “balzelli”.
Con l’atto di mediazione napoleonico del 1803, il Ticino divenne infine Cantone della Confederazione. La costruzione del ponte-diga di Melide nel 1847 fece poi perdere a Morcote la sua funzione essenziale di nodo di comunicazione fra la Lombardia e le regioni a nord delle Alpi.
L’emigrazione, per i morcotesi, percorse da questo momento anche vie ben lontane dall’Italia: in Russia, in Francia, nell’America del Sud e la principale risorsa di Morcote divenne, proprio a partire dall’Ottocento, il turismo richiamato dalla bellezza paesaggistica.
A Morcote si fu anche tra i primi a mettere a fuoco il grande problema dell’assistenza e della cura degli anziani. Giovanni Caccia, morendo 65-enne nel settembre 1877, lascia la sua importante sostanza alla moglie Francesca Rusca con delle chiare direttive.
La vedova del Caccia, Francesca Rusca, otto anni dopo il suo secondo matrimonio con Giovanni Fossati, estende il suo lungo testamento segreto che dev’essere considerato la principale tavola di fondazione dell’Istituzione.
Con queste nobili parole la testatrice chiarisce il suo scopo e definisce i criteri di scelta e le cure da dare agli anziani: “ Siccome lo scopo di me testatrice nella fondazione di questo asilo è quello di sollevare nei limiti delle mie forze la vecchiaia sofferente, così intendo che la scelta abbia a cadere sui vecchi per età o per infermità impotenti al lavoro e privi di valido sostegno; di preferenza sui più poveri e su quelli fra questi che colla onestà della loro vita se lo siano meritato. Così pure desidero che il ricovero non sia effimero ma efficace per cui intendo che i ricoverati abbiano ad essere circondati delle migliori cure e che sia provveduto ad ogni loro bisogno sufficientemente e come la loro età e condizioni di vegliardi esige. Intendo che il ricovero non abbia ad essere temporaneo ma abbia a durare fino al decesso dei ricoverati, come intendo che il mio erede (il comune) provveda anche alle spese di tumulazione.”
La Fondazione, qualche tempo dopo la morte di Francesca Rusca, nel 1903, viene stabilita, come disposto, nella villa abitata da essa stessa. Essa assume il nome di “Asilo per la vecchiaia Caccia–Rusca in Morcote.
La fondazione è stata iscritta nel registro di commercio il 16 settembre 1937 con scopo “l’istituzione e mantenimento perpetuo di un asilo per la vecchiaia” e nel 1976, si sono rese necessarie alcune modifiche dell’atto di fondazione, tra cui il nome divenuto nel frattempo fondazione “Casa per anziani Caccia-Rusca”.
Nel 1972 il vecchio asilo venne poi sostituito dall’attuale edificio, progettato dagli architetti Hakuba e Finzi e concepito in base a criteri innovatori di gestione e di fruibilità da parte di ospiti e familiari o amici, secondo il concetto di casa-albergo per anziani.
L’edificio, situato direttamente sulla riva del lago Ceresio, nella regione detta “Costa”, in una delle zone più privilegiate dal punto di vista paesaggistico e climatico, è poi stato oggetto di diversi programmi di intervento e ammodernamento nel corso degli anni.
L’attuale Casa per anziani Fondazione Caccia-Rusca di Morcote è una struttura protetta ad utenza diversificata rivolta all’ospitalità permanente o transitoria di anziani in condizioni psicofisiche di autosufficienza, parziale autosufficienza oppure non autosufficienza e fornisce prestazioni di tipo alberghiero, assistenziale e socio sanitario.
La Casa si impegna costantemente per rendere il più confortevole possibile il soggiorno degli ospiti cercando di mantenere un ambiente sereno e al contempo aperto alle suggestioni di questi ultimi e delle rispettive famiglie, nel rispetto assoluto dei vincoli di legge richiesti dal Cantone per le strutture del settore. Una collaborazione fattiva con le famiglie, improntata ad un clima di dialogo trasparente e rispettoso dei ruoli di ciascun attore coinvolto. Questo impegno si traduce anche nel costante aggiornamento della formazione del personale, con l'intento di garantire non solo la professionalità ma anche la carica umana e di empatia indispenabili a trasmettere la nostra filosofia di gestione della Casa.
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Cordiali saluti
Dr. Sandro Leoncini